SALUTANDO DON FRANCESCO SILVESTRI

Con tristezza, ma avvolti dalla consolante fiducia nel Risorto, che per tutti ha vinto la morte ed è pronto ad accogliere l’offerta della nostra umanità, ci stringiamo con affetto alle sorelle e ai parenti più stretti di don Francesco Silvestri, che questa mattina il Signore ha chiamato a se.

Amiamo pensare, che la sua vocazione e il suo desiderio di consacrarsi al Signore, sia sbocciato anche tra le nostre contrade, essendo la mamma Fulvia, originaria di Domegge .

Con il dispiacere per la perdita di un sacerdote ancora giovane, arricchito da tanti doti umane e spirituali, manifestiamo la vicinanza a tutti i parenti e offriamo la nostra preghiera per lui che ha combattuto la buona battaglia, ha terminato la corsa e ha conservato la fede. Ora gli resta solo il premio che il giusto giudice gli donerà come ricompensa per la sua vita spesa e donata, come ci ricorda San Paolo scrivendo a Timoteo alla conclusione della sua vita terrena. È lì il nostro punto di arrivo di ogni umana attesa!

Avremo modo di esprimere, anche nella Pieve di San Giorgio, il nostro affetto e la nostra preghiera di suffragio.

Lasciamo ora voce alle parole del sito della nostra diocesi:

Questa mattina, domenica 29 agosto, si è spento all’hospice “Casa Tua Due” dell’ospedale di Belluno, don Francesco Silvestri, di anni 57. Originario della parrocchia di Tai di Cadore, era nato a Pieve di Cadore il 10 giugno 1964, figlio di Mario e di Fulvia Cian.

Dopo la maturità scientifica, nell’autunno del 1983 entrò nel Seminario della nostra diocesi. Completati gli studi teologici, venne ordinato presbitero nella chiesa di Pieve di Cadore il 10 giugno 1989. Il vescovo Ducoli lo inviò subito a Roma a perfezionare la sua formazione, fino a conseguire la licenza in teologia morale e poi quella in psicologia, competenza per la quale conseguì anche l’abilitazione all’esercizio della professione di psicologo.

Rientrato in diocesi, svolse per alcuni mesi il suo ministero a Santa Giustina, prima come vicedirettore del Centro Papa Luciani (1993-1994) e poi come vicario parrocchiale (1994-1997). Don Francesco svolse altri ministeri in diocesi, finché nel 2001 il vescovo Savio si adoperò perché assumesse l’incarico di assistente nazionale del movimento studenti di Azione Cattolica, servizio che durò fino al 2006. Tornato in diocesi, assunse la cura dei preti giovani e poi della formazione permanente dei presbiteri, incarico perdurato fino ad oggi.

Fu soprattutto apprezzato insegnante di psicologia e morale nel nostro Seminario e in particolar modo presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose, prima in quello di Belluno (di cui fu anche direttore), e poi presso quello di Treviso, fusi dal 2017 nell’unico ISSR “Giovanni Paolo I”; ha insegnato anche presso l’ISSR “Romano Guardini” di Trento.

Nel contempo svolse il ministero di parroco di Perarolo fino al 2015; in seguito fu rettore della chiesa di San Rocco in Belluno e dal 2016 al 2019 pro-rettore del Seminario Gregoriano di Belluno. Dall’autunno del 2019 era vicario parrocchiale di Agordo, La Valle Agordina e Taibon Agordino.

Nel marzo 2020, proprio all’inizio della pandemia, la sua salute richiese accertamenti che portarono a un impegnativo percorso di cure oncologiche. Per alcuni mesi si ritirò nel monastero di Pennabilli e presso il santuario del Nevegal, continuando per quanto era possibile la docenza online.

Il vescovo Renato, il vescovo emerito Giuseppe, l’intero presbiterio, i diaconi e le tante persone, che hanno apprezzato e in questi mesi hanno pregato per don Francesco, ora si stringono alle sorelle e ai parenti tutti e con preghiera unanime chiedono al Signore Gesù di accogliere questo suo servo presbitero nel suo abbraccio di amore, laddove ritroverà i genitori e il fratello.