Mi rivolgo proprio a te questa volta in modo diretto o a voi se siete di più. Non lo so se leggerai o leggerete questo scritto, eppure lo voglio rivolgere proprio in prima persona e provare ad aiutarti a riflettere su una domanda direi fondamentale: perché? Perché ancora una volta, oppure la prima non lo so, hai scelto di porre un marchio, quello del poco rispetto verso Dio prima di tutto e poi verso il lavoro degli altri, rovinando e sfregiando un bene che è di tutti? Forse mi dirai un perché non c’è. E allora tutto diventa ancora più difficile da capire nel tuo o vostro cammino di crescita. Crescere, appunto significa capire che non ci sei solo tu, ma ci sono anche gli altri che hanno il diritto e il dovere di essere rispettati e hanno il diritto di potersi accostare ad una bacheca per leggervi quello che c’è scritto senza dover intrecciare lo sguardo con la bestemmia che hai scritto.
Mi piacerebbe guardarti negli occhi e chiederti per quale motivo hai fatto un atto del genere? Che cosa ti ha fatto Dio, tanto da bestemmiarlo incidendolo su una bacheca? Se sei uno che crede ti contraddici, se non lo sei allora mi domando il senso. Quello che hai fatto è un offesa grande a Dio e a tutta la comunità. Offendere non è mai segno di intelligenza e nemmeno di credersi liberi. Ci si crede liberi, ma forse e in fondo se ci pensi davvero è così, si è o si diventa schiavi delle proprie idee o di quelle che ti propinano gli idoli di questo mondo, che ti manipolamo e ti impediscono di pensare con la tua testa e percepire che il rispetto è possiamo dire sacro.
La cosa che mi spiace di più è il pensare a te o a voi, al fatto che un gesto così fa pensare ad un vuoto di valori, di ideali, di scommesse, di progetti che dovrebbero vibrare dentro di te, proprio dentro dove abita la profondità più bella della tua vita, che se anche stai cercando di allontanarla, bussa e busserà sempre anche se vorrai tacitarla.
Ti faccio una proposta; invece che fermarti davanti alla chiesa, che i nostri avi con sacrificio hanno costruito e portato avanti, entraci dentro e stai un po in silenzio davanti al crocifisso, proprio quello che tu bestemmi. Sono certo che ti parlerà e ti auguro che tu possa percepire quelle parole di amore che solo Lui ti saprà dare e che forse cerchi, nel vuoto che questo mondo cerca di darti ma non ti può dare. Scoprirai che solo lui con il suo invito a seguirlo e a scommettere sulle cose più alte che ti abitano, più civili e belle, ti darà risposte e ti aiuterà a ritrovare quella immagine Sua che è stampata in te. Provaci!
Non ci spero, ma se comunque il tuo fin qui falso coraggio, si trasformerà in vero coraggio, ti aspetto vieni a chiedere scusa perché è più facile distruggere e non rispettare gli altri, ma è molto più bello ed entusiasmante costruire ed edificare.
Ai tuoi genitori e a tutti i genitori in generale, mi sento di fare lo stesso invito: oltrepassate un po di più quella porta per entrare in chiesa davanti a Colui che ci ha dato la vita, non facciamolo solo per una parvenza di religiosità falsata in occasione di comunione e cresime o sporadici avvenimenti di bisogno, saremmo solamente imitatori di quei farisei che Gesù ha definito ipocriti…ma noi puntiamo ad un di più qualitativo della nostra vita.
Ti saluto con la speranza che questo scritto possa servirti. Me lo auguro.
Don Simone parroco