Carissimi parrocchiani e cari fedeli delle nostre comunità, è stata per tutti una domenica particolare. Scrivo qui sulle pagine del nostro sito, con il desiderio di arrivare a molti di voi che anche attraverso i mezzi di comunicazione, seguite l’evoluzione di questi giorni così particolari. Vi raggiungo prima di tutto per incoraggiarci a vicenda. Questa prima domenica di Quaresima, che non ci ha permesso di ritrovarci nelle nostre chiese, lì dove si vivono i momenti più significativi della vita di una comunità cristiana, ci ha parlato, nella parola di Dio, di come Gesù nel deserto, è stato tentato dal diavolo. Una tentazione che lo porta a combattere sulla sua vera identità e su come manifestarla sfruttando così, questa la volontà del tentatore, il suo essere Figlio di Dio in maniera sbagliata e mondana. Nel vivere questa particolare domenica, può sorgere anche in tutti noi, in me parroco, in voi tutti parrocchiani, la tentazione di ribellarci, di alzare la voce di fronte a questo stop pubblico di celebrazioni che siamo chiamati a vivere. La forza di puntare sulla parola di Dio come ha fatto Gesù rispondendo ad ogni singola tentazione del demonio, diventi per noi la nostra forza. Il suo decidersi decisamente di andare verso Gerusalemme per compiere la sua missione di Salvatore, sia per noi quella giusta direzione a vivere la virtù dell’ obbedienza, dell’ umiltà e della pazienza. Certo la sofferenza di non poter vivere la Domenica come momento culminante della comunità cristiana non è per me e per tutti voi facile, eppure anche attraverso questo momento particolare, credo che il Signore metterà la sua linea buona: quello di farci cogliere di più l’importanza, la preziosità e la grandezza che racchiude in sé il sacramento dell’ Eucaristia. Volevo poi dirvi che tra poco celebrerò privatamente la Messa. Porterò con me sull’altare lì dove è presente il Risorto, tutti voi, questo momento particolare questa fatica, questa attesa. Le nostre parrocchie saranno lì nella preghiera che assicurò per ciascuno e per tutti.
Come sappiamo poi ancora le scuole e il catechismo sono sospesi, così l’idea e il desiderio che avevo di celebrare domani le Ceneri.
In serata darò altre precisazioni rendendo pubblico anche il foglio settimanale che poi si potrà trovare nelle chiese.
A tutti un ricordo e una benedizione che invochiamo sul nostro cammino e su chi è coinvolto maggiormente in questo fenomeno di malattia e chi lo cura.
don Simone parroco