RICORDANDO DON ELIO LARESE

Caro don Elio ora canta insieme al coro degli angeli. Grazie per il tuo sguardo sempre ottimista e buono, pacato e appassionato nel tuo insegnare che per te era un educare al bello. A Dio don Elio con il grazie personale per la premurosa attenzione che mi hai riservato nel dicembre scorso, venendomi a sostituire a Vallesella, perché fermo per un influenza. Ora da lassù, aiutaci a saper dirigere al meglio lo spartito del nostro cammino di chiesa diocesana.

Il parroco


Un altro lutto colpisce la diocesi e la comunità del Seminario Gregoriano di Belluno. Nella serata di oggi, alle ore 20.30 di giovedì 18 marzo, si è spento mons. Elio Larese, che da alcuni giorni era ricoverato all’ospedale “San Martino” per gli effetti del Covid. Aveva 73 anni.

Figlio di Giuseppe e di Adelina Cattaruzza, era nato ad Auronzo di Cadore il 15 novembre 1947. Apparteneva alla parrocchia di Villapiccola, dove era cresciuto sotto lo sguardo di don Florio De Lotto, parroco dal 1944 al 2004. Dopo il percorso del seminario, don Elio fu ordinato prete in Cattedrale il 29 maggio 1971: avrebbe festeggiato quest’anno il suo giubileo presbiterale.

Il suo primo breve incarico ministeriale come cappellano lo svolse per pochi mesi a Pieve di Livinallongo. Poi iniziò un percorso accademico all’Università di Padova, dove si laureò in lettere classiche con una tesi sul Giornalismo cattolico a Belluno all’inizio del ‘900, pubblicata nel 1981. Dal 1972 al 1976 fu vicario cooperatore nella parrocchia della Cattedrale di Belluno; dal 1977 al 1983 fu vice-assistente del settore giovani dell’Azione Cattolica diocesana.

Nel 1976 iniziò il suo servizio come insegnante di lettere presso il Liceo Lollino, di cui poi fu preside dal 1997 al 2019. Dal 1982 al 1990 fu vicerettore del Seminario. Fine musicista e cantore, per anni insegnò canto sacro e storia della musica nei corsi teologici. Per questa competenza, diresse l’Ufficio diocesano per il canto e la musica sacra dal 2010 al 2017. Nel contempo, insegnava Storia delle religioni presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose.

Nella maggior parte del suo ministero fu legato alla Cattedrale, prima come mansionario (dal 1979), poi come canonico (1994): il servizio liturgico spesso fu anche quello dell’animazione del canto dell’assemblea e di organista.

È ricordata con ammirazione la dedizione con cui seguì la disabilità del fratello Renato fino alla morte (7 agosto 2017). Con affetto sono ricordati il suo tratto signorile, la sua preparazione culturale, la sua indole pacata e dolce, la sua attenzione agli altri, il tempo che dedicava all’ascolto… Qualità che hanno lasciato un segno nelle persone di cui fu guida umana e spirituale. Non da ultimo, lo ricordano parecchie generazioni di alunni del Lollino, che non dimenticheranno la serietà e l’autorevolezza dei suoi insegnamenti.

Ora la comunità diocesana lo affida al divino Pastore: lo «riconosca tra le pecorelle del suo gregge» e lo «riceva tra gli eletti del tuo regno». Tutti coloro che gli hanno voluto bene si augurano che la sua «dimora sia oggi nella pace della santa Gerusalemme, con la Vergine Maria e con san Giuseppe» (dalla liturgia), di cui stasera inizia la solennità liturgica.

dal sito diocesano di Belluno – Feltre