La lettera del rettore alle comunità parrocchiali:
Carissimi,
siamo giunti a un’altra Giornata per il Seminario: nella solennità della Assunzione di Maria al cielo affidiamo ancora una volta a Lei i nostri giovani che nel Seminario di Trento stanno maturando la loro vocazione; chiediamo la sua intercessione, affinché non manchino mai nella comunità cristiana pastori secondo il cuore del suo Figlio.
Nella lettera dello scorso anno, in occasione della “Giornata per il Seminario”, scrivevo:
Se un tempo il Seminario accoglieva giovani per farli crescere umanamente, culturalmente e soprattutto in preparazione al ministero sacerdotale, ora si prepara ad accogliere chi, non più in grado di sostenere la fatica pastorale diretta, desidera condividere in una comunità la propria vita, offrendo presenza ed eventuali servizi pastorali che vengano richiesti. E per questa finalità il Seminario sta ora cercando di attrezzarsi e di adeguarsi».
Con viva cordialità e animo grato.
Bene. La decisione è presa; il Vescovo e il Consiglio Presbiterale, dopo diversi incontri in cui è stato affrontato il tema, ha dato il suo assenso al progetto di ristrutturazione presentata dall’Arch. Gloria Manera, con alcune osservazioni. L’intervento, che inizierà nella primavera prossima, riguarda quelle che conosciamo come “stanze dei professori”, dove attualmente alloggiano sette sacerdoti impegnati in Seminario, nel Liceo Lollino o in servizi diocesani.
Saranno modificati, in tempi diversi, le stanze sul lato nord che danno sul chiostro gotico, sul lato est verso l’Ardo e su quello sud, verso il Nevegal. I lavori consisteranno in opere murarie, abbattimento e modifiche di pareti, isolamento termico e nuovi servizi igienici. Prevedendo per ogni stanza anche uno studio, gli alloggi saranno 11, anziché gli attuali 15. Poiché la scelta è diocesana, alla base di tutto c’è, ovviamente, un piano finanziario curato dalla diocesi.
Nel frattempo, il Seminario, che gestisce anche il “Liceo Lollino” per il quale si stanno cercando nuove vie di potenziamento, attesa l’importanza che ha avuto negli anni trascorsi e le tante persone che ha formato umanamente e professionalmente, non sta con le mani in mano. Anche attraverso diverse iniziative (concerti mensili nel chiostro gotico, convegni, mercatini e altre iniziative), cerca qualche fonte di “reddito” sia pur piccolo.
È tuttavia di tutta evidenza che la mancanza di ragazzi che sostenevano con la loro retta la vita del Seminario, costituisce una preoccupazione per cui, d’accordo con il Vescovo, si è deciso di aprire le camerette del secondo piano – restaurato nella prima decade degli anni 2000 – a ospitalità di persone adulte, che necessitino di un alloggio temporaneo per lavoro, insegnamento o altro. Questo comporta alcuni lavori di adeguamento, soprattutto per creare la possibilità di un ingresso autonomo degli ospiti. Così il Seminario potrebbe contare su qualche ulteriore entrata. Attualmente sono state individuate 15 camere singole con servizi interni e collegamento wifi.
Mi rendo conto che questa mia lettera è di un… “genere letterario”, per l’occasione, un po’ atipico, ma – oggi – non meno importante. Chiedo davvero a tutti una attenzione sincera e concreta. La vita del Seminario, in questa nuova veste, è comunque vita della nostra Chiesa particolare!
Maria Santissima ci conosce bene: siamo suoi figli. Figli che, mentre alzano gli occhi al cielo, non perdono di vista la terra su cui camminano e la storia che stanno scrivendo, per sé e per le generazioni future. Del resto la Vergine Maria, subito dopo il momento unico e sublime dell’Annunciazione, anziché fermarsi a meditare sulla grazia ricevuta, è corsa ad aiutare la cugina Elisabetta! Pensiamoci.
Belluno, 4 agosto 2023
sac. Giorgio Lise